Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, i cosiddetti paesi CE3, stanno andando molto bene rispetto ad altri Paesi emergenti in termini di numero di contagiati e decessi nell’ambito della pandemia da COVID-19. Con contromisure per lo più molto veloci e rigorose finora sembra sia stato possibile contenere efficacemente la diffusione. Tuttavia, la situazione appare meno positiva per l’andamento delle valute e i mercati azionari. Attualmente per la regione si prevede una contrazione economica pari a circa il 5% nel 2020, paragonabile alla crisi finanziaria globale del 2008/2009. Una rapida ripresa dovrebbe comunque compensare questa battuta d’arresto già nel 2021/2022, anche se ci sono naturalmente dei dubbi su questa previsione. Al contrario, molti paesi emergenti in Asia e America Latina dovrebbero subire un calo molto più netto della performance economica rispetto a 12 anni fa.
Ad aprile i mercati azionari dei paesi CE3 si sono ripresi in linea con il trend globale. Il rialzo dei corsi maggiore si è registrato alla borsa di Praga (+10%), seguito dalla Polonia (+9%) e dall’Ungheria (+6%).
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