In Turchia, nella lotta contro la pandemia da COVID-19 il presidente Erdogan ha fin dall’inizio dato priorità al mantenimento dell’attività economica. Nel frattempo, sta aumentando in modo significativo il numero dei casi. Come quasi ovunque, ci sono tagli dei tassi d’interesse e aiuti statali. La Turchia viene certamente aiutata dal forte calo del prezzo del petrolio, sia per l’inflazione che per le spese in conto corrente. Ciononostante, la Turchia rimane molto vulnerabile a causa della sua invariata forte dipendenza dai capitali esteri. La situazione delle partite correnti è leggermente migliorata negli ultimi anni. Ma il problema di base resta. A causa dell’alta percentuale del turismo nell’economia turca, è ovvio che una pandemia prolungata colpirebbe la Turchia in modo particolarmente duro sul fronte economico, sia a livello di economia nazionale che in termini di entrate valutarie. La lira turca è pertanto debole e ha di nuovo raggiunto i minimi storici del 2018 contro il dollaro. Il mercato azionario turco ha registrato una forte crescita ad aprile; l’indice azionario di Istanbul è salito di oltre l’11%.
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