Contrariamente alle regole interne non scritte del Partito Comunista Cinese, Xi Jinping è stato eletto segretario generale per la terza volta. Fin qui tutto previsto. Ciò che ha, tuttavia, sorpreso molti osservatori è stata la costanza con cui ha ripulito da possibili oppositori la cerchia più interna del potere. Soprattutto quelli che avevano puntato più sul dialogo con gli USA sono stati allontanati dalle più alte sfere del potere di Pechino. Anche il primo ministro Li Keqiang, in carica da tanti anni, non ha più alcuna significativa influenza. Ciò rappresenta una netta rottura con i decenni passati, quando le principali fazioni all’interno del partito comunista cinese detenevano un certo equilibrio di forze nella cerchia della leadership. I prossimi mesi e anni mostreranno se ciò accrescerà o minerà la stabilità politica interna.

Cina: la congiuntura economica resta debole

I dati congiunturali pubblicati dopo la rielezione di Xi Jinping inizialmente sono stati leggermente migliori del previsto, specialmente il prodotto interno lordo (PIL) del terzo trimestre di quest’anno. Il 1° novembre, tuttavia, sono usciti dati molto deboli sul PIL di Hong Kong. La performance economica del terzo trimestre è stata dunque inferiore del 4,5% rispetto all’anno precedente. Gli analisti avevano previsto al massimo un calo dello 0,9%. Soprattutto il commercio al dettaglio e il settore immobiliare hanno registrato un andamento molto debole. Il fatto che il settore immobiliare, e i problemi ad esso legati, continuino a pesare sulla congiuntura cinese non è una novità.

Cina: la bomba a orologeria demografica sta per esplodere

Allo stesso tempo, i problemi sono più profondi. Al di là dei cicli economici, i problemi, nel frattempo, hanno molto a che fare con la transizione demografica in Cina. Nel prossimo decennio ci sarà un calo della popolazione, e non una crescita. Da un lato, questo riduce tendenzialmente la pressione sul mercato del lavoro, dall’altro, però, è negativo per la crescita economica e la domanda immobiliare. Allo stesso tempo, tuttavia, gli studi dimostrano che la scarsità di abitazioni è uno dei fattori principali del rapido calo del tasso di crescita della popolazione in Cina: 2,1 bambini per famiglia è generalmente considerato il minimo per evitare una contrazione della popolazione. Intanto in Cina il valore è pari a 1,3, uno dei più bassi al mondo. Pechino ha capito perfettamente cosa voglia dire a lungo andare e che le soluzioni a breve termine sono, al massimo, soluzioni illusorie. Più abitazioni a prezzi più accessibili significa una buona soluzione a lungo termine, ma per ora sta penalizzando il mercato immobiliare. E questo, al momento, è ancora uno dei fattori più importanti per la crescita economica nonché l’aumento dei redditi della popolazione. Un dilemma molto difficile e problematico da superare.

Cina: perché la valuta si è molto indebolita

Nel frattempo, le scorte di magazzino delle aziende cinesi sono a livelli record o appena al di sotto di queste. Per ridurle in modo sufficiente, sembra inevitabile abbassare i prezzi. Questo significa perdite di profitto per le aziende e allo stesso tempo un impulso disinflazionistico (se non addirittura deflazionistico) dalla Cina per l’economia globale. Questa “esportazione di deflazione” si scontra con l'”esportazione di inflazione” dagli USA. La Cina stessa non ha un problema di inflazione, in questa costellazione ha, tuttavia, bisogno di una moneta più debole e allo stesso tempo deve evitare una massiccia fuga di capitali. Di conseguenza, lo yuan ha ceduto fortemente nelle ultime settimane.

I mercati azionari cinesi senza tendenza alla ripresa

Tutto ciò è stato veleno per i mercati azionari cinesi che, contrariamente al trend nei mercati emergenti, sono stati deboli anche a ottobre e hanno segnato nuovi minimi annui. Le azioni H di Hong Kong sono addirittura scese al livello più basso dal 2005. Tuttavia, vi sono alcune indicazioni che dai livelli attuali potrebbe partire una ripresa sostanziale e prolungata. Al momento, non ci sono ancora segnali in questo senso.

Testo a cura del Team CEE & Global Emerging Markets di Raiffeisen Capital Management

Diritto d’autore: Photo by Benjamin Wong on Unsplash

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