La corruzione è un tema importante anche per le società quotate in borsa, un numero di società quotate ha reagito alle sfide degli ultimi anni con un rafforzamento delle strutture di compliance e misure anticorruzione. In generale, la trasparenza sulle borse sta acquistando sempre più importanza, anche il legislatore richiede alle società la pubblicazione di una serie sempre più ampia di informazioni che vanno oltre la dimensione puramente finanziaria.
In generale, le società quotate in borsa hanno un grado di trasparenza elevato. Per evitare il più possibile la corruzione, quando introducono misure anticorruzione, le imprese partono spesso da un’analisi del rischio. Oltre a una strategia anticorruzione vengono, da un lato, adottate misure di prevenzione e, dall’altro, misure per reagire ai reati di corruzione.
Tra gli interventi più semplici per ridurre i rischi ci sono l’introduzione di un principio del doppio controllo e la garanzia della massima trasparenza in tutti i processi decisionali. Un ruolo altrettanto importante lo hanno anche la scelta del personale nei settori a rischio, i training relativi alla prevenzione della corruzione e i controlli regolari delle strategie anticorruzione e delle misure anticorruzione.
Come già indicato, le infrastrutture, l’edilizia e la sanità sono tra i settori particolarmente a rischio quando si parla di corruzione. I motivi sono, da un lato, il tentativo di entrare in azione in mercati molto competitivi e, dall’altro, le strutture decisionali non sempre trasparenti che muovono contemporaneamente grandi volumi di ordini e fatturati in singole aree di prodotto.
In relazione al tema della corruzione, il dialogo con le imprese del team della sostenibilità di Raiffeisen Capital Management riguarda alcune delle società più importanti dei tre settori citati.
- Secondo voi, il settore, nel quale è attiva la vostra società, è in generale a rischio per quanto riguarda il tema della corruzione?
- Il contesto relativo alla corruzione è significativamente cambiato negli ultimi anni? Quali sviluppi in ambito normativo o in altri settori hanno avuto un impatto fondamentale su questi cambiamenti?
- Quali misure adotta la vostra azienda per affrontare concretamente il tema della corruzione?
- Quali misure sono state adottate dalla vostra azienda negli ultimi anni per combattere la corruzione?
- Quali regole interne implementa la vostra azienda per cercare di prevenire la corruzione?
- Quale importanza ha, secondo voi, il ruolo degli informatori?
- Nel recente periodo ci sono state violazioni in termini di corruzione nella vostra azienda?
- Come ha reagito l’azienda a queste violazioni?
Gli estratti dalle risposte delle aziende intervistate fanno emergere quanto segue:
Nelle aziende intervistate i reati di corruzione sono nettamente diminuiti negli ultimi anni. Società come Merck KGaA vedono la corruzione sia come rischio finanziario che come rischio reputazionale. Il calo è dovuto in particolare a una normativa più rigorosa, soprattutto anche nelle economie in via di sviluppo.
Per prevenire la corruzione sono rilevanti in particolare un relativo codice di condotta e altri principi decisi dalla società. Tali principi riguardano, per esempio, una direttiva severa contro la corruzione che disciplina la corruzione a livello della propria impresa o quando si interagisce con le aziende con le quali esistono rapporti d’affari. Programmi di compliance globali comprendono, oltre ai principi già citati, i settori training, consulenza, monitoraggio e analisi delle relative misure, nel caso in cui si verificasse un problema.
L’impresa edile spagnola ACS dal 2018 vuole essere conforme a uno standard spagnolo e a uno internazionale, si tratta della UNE 19601 (certificazione di compliance in relazione alle attività criminali) e della UNE-ISO 37001 (certificazione internazionale di un sistema di gestione contro la corruzione).
Nel 2018 Novartis ha introdotto il nuovo regime “Values & Behaviours“ che si allontana da una decisione basata sulle regole e va verso un approccio basato sui principi. Fraport ha adottato il suo primo codice di corporate governance già nel 2002 e lo ha continuamente ampliato e migliorato. Inoltre, due codici di condotta regolano il comportamento di collaboratori e fornitori.
Il tema della corruzione dovrebbe occupare la posizione più rilevante possibile nella gerarchia. In questo senso Novartis ha introdotto un Chief Ethics & Compliance Officer.
I programmi di formazione per tutti i dipendenti sono un altro strumento importante. I fattori fondamentali per la loro valutazione sono i contenuti pertinenti e il tasso di completamento – in Novartis si trova tra il 97% e il 98%. Nel 2009 Fraport ha introdotto un sistema elettronico di segnalazione. Inoltre esiste una “ombudswoman” sotto forma di avvocatessa esterna.
Le violazioni del passato devono avere conseguenze pesanti. Dall’altro lato, è necessaria una collaborazione incondizionata con le autorità inquirenti. Novartis ha completamente riorganizzato la sua struttura di compliance dopo i casi di corruzione in Corea.
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