La correlazione tra prezzo del petrolio, rublo e il mercato russo è tradizionalmente molto forte, e in questa fase è il perdurare delle sanzioni americane mette ulteriormente sotto pressione la moneta russa. L’andamento del petrolio nel corso del 2018 è stato altalenante con picchi positivi e successive correzioni al ribasso. Questo ha creato una situazione piuttosto unica per gli esportatori russi che hanno per gran parte del 2018 beneficiato della combinazione tra forte prezzo del greggio e rublo debole.
Il settore del petrolio e del gas è stato, infatti, il principale contributore della performance del mercato russo con alcuni pesi dei massimi dell’indice – tra cui Gazprom, Novatek o Rosneft – che sono arrivati a guadagnare oltre 40% da gennaio 2018.
Cosa può accadere adesso con la discesa del prezzo del petrolio
Considerata l’elevata capitalizzazione del mercato azionario russo, l’economia russa è ancora fortemente guidata dal prezzo del petrolio, nonostante gli sforzi del governo per diversificare l’economia. Per questo, dal punto di vista degli investimenti riteniamo che non sia semplice contrastare la forte influenza del settore Oil&Gas sull’andamento del mercato. Guardando ad altri settori che hanno ben performato negli ultimi anni, come i segmenti finanziario e retail, osserviamo che il settore finanziario è evidentemente in ritardo rispetto al settore energetico, mentre il settore retail è stato penalizzato dall’aumento della concorrenza e dalla contrazione dei margini.
Quali sono le prospettive della Russia nel breve e medio termine
Il nostro scenario di base prevede che il prezzo del petrolio possa arrivare a circa 80 dollari e che non ci saranno cambiamenti significativi a livello di sanzioni. In ogni caso l’impatto diretto delle sanzioni statunitensi non dovrebbe essere sopravvalutato. L’economia russa è ancora fortemente guidata dal prezzo del petrolio, nonostante gli sforzi del governo per diversificare l’economia. Per quanto riguarda invece la valuta ci aspettiamo che il Rublo rimanga nell’attuale range di trading rispetto al dollaro USA.
Quindi sono i settori più forti dell’economia russa
Per quanto riguarda il nostro portafoglio oltre al settore Oil&Gas, abbiamo un’esposizione significativa nel settore metallurgico, minerario e finanziario.
Vediamo inoltre buone opportunità nei settori orientati all’esportazione, favoriti dalla combinazione tra alti prezzi delle materie prime e debolezza del rublo, e opportunità selezionate tra le società che pagano dividendi elevati, in alcuni casi anche a due cifre.
Gregor Holek è gestore azionario, CEE & Global Emerging Markets di Raiffeisen Capital Management.
Diritto d’autore: unsplash-logoAlina Grubnyak