Per i gestori di fondi praticare l’Engagement, ovvero la seconda strategia sostenibile per popolarità in Europa, subito dopo l’Esclusione è davvero un’arma in più per dare rendimento al portafoglio. Ad affermarlo è il secondo rapporto elaborato da Eurosif sul mondo che analizza i dati a fine 2018. Secondo i dati Eurosif, la crescita del mercato Sri negli ultimi 8 anni è stata esponenziale raggiungendo in Europa masse pari a oltre 20 mila miliardi di euro di cui 1.500 miliardi in Italia. Ciò che sorprende è il rendimento: secondo dati Eurosif in media nel lungo periodo i fondi Esg hanno un potenziale di performance superiore al 7% rispetto a un fondo non Sri. Al momento la strategia dell’esclusione è utilizzata da oltre il 50% dei fondi venduti in Europa, ma la strategia Engagement è quella che cresce più velocemente, al ritmo del 27% annuo e questo significa che un approccio attivo alla sostenibilità è la nuova frontiere dei gestori.

Dietro l’etichetta Esg ci sono prodotti molto diversi per struttura e strategia. La tassonomia riportata da Eurosif classifica i fondi sostenibili in sette categorie, ognuna delle quali integra i fattori Esg nella ricerca, analisi e selezione dei titoli in portafoglio. L’obiettivo per tutte e sette le strategie è avere il miglior rendimento nel lungo termine, sempre assicurandosi che il comportamento delle aziende che compongono il portafoglio del fondo sia coerente con i criteri dell’Agenda 2030 e crei un beneficio ambientale e sociale ed economico.

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