C’era una volta un tempo in cui la sostenibilità non era considerata un valore per gli investimenti e, addirittura, si pensava fosse un ostacolo penalizzante per il rendimento. Oggi non è più così: la sostenibilità è un parametro per orientare la strategia di investimento e la costruzione dei portafogli dei fondi nel medio-lungo termine. E lo sarà sempre più in futuro. Ma come orientare nella maniera giusta gli investimenti? E quali sono le nuove frontiere dell’economia socialmente responsabile? Queste domande sono al centro del convegno dal titolo “Fattori ESG e investimenti socialmente responsabili. Profili di governance e strategie di investimento” previsto il 16 ottobre 2019 allo spazio Copernico Isola di Milano. I lavori del convegno sono presieduti da Giuseppe Gugliemo Santorsola, Professore Ordinario di Corporate Finance e Corporate & Investment Banking, Università Parthenope (Napoli) e vedono tra i partecipanti nomi di primo piano del mondo accademico, della gestione e della consulenza finanziaria tra cui: Alberto Lupoi, Professore Associato di Diritto dei Mercati Finanziari, Università di Padova; Paola Schwizer, Professore Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari, Università di Parma; Marco Deroma, Presidente, EFPA European Financial Planner – Italia; Emilio Franco, Amministratore Delegato, Mediobanca SGR; PierMario Barzaghi, Partner Responsabile della Sostenibilità, KPMG Advisory; Donato Giannico, Country Head Italy, Raiffeisen Capital Management; Luca Rossi, Partner, Facchini Rossi Michelutti Studio Legale Tributario; Francesco Stocco, Studio Lambertini&Associati.
«Ormai le soluzioni di investimento SRI non sono più una moda e neppure una diversificazione decorrelata, ma un’asset class indispensabile nella product governance della Sgr», ha detto Santorsola. «E le statistiche di rendimento sono interessanti perché le imprese oggetto delle scelte di investimento realizzano risultati in media superiori, rispondendo a una domanda dei consumatori elevata». Per Santorsola, questo trend parte da lontano e sta modificando la finanza. «I modelli a cui eravamo abituati rischiano danni reputazionali, legali o fisici che impediscono la continuità dei risultati e trasmettono nel tempo una rischiosità inaccettabile per gli investitori istituzionali, ma anche per quelli individuali», ha aggiunto Santorsola. Quale sarà il futuro dell’investimento? Secondo Santorsola, l’attenzione all’ambiente, una società più equa e regole di governance non conflittuali non sono più un sogno ma driver realizzabili per dare forza agli investimenti socialmente responsabili in un’ottica futura.
Diritto d’autore: unsplash-logoGeran de Klerk