Mentre in Cina sembrano essere stati fatti buoni progressi nel contenimento del coronavirus SARS-CoV-2, l’aumento di nuove infezioni al di fuori della Cina sta causando sempre più disordini, sia tra la popolazione che tra le aziende e i mercati finanziari. Anche diversi paesi europei stanno ora sperimentando sempre più casi di malattia, nonché le prime vittime. Il numero assoluto di malati e decessi legati alla SARS-CoV-2 è ancora molto basso. Tuttavia, esiste una crescente preoccupazione che queste cifre possano aumentare bruscamente, con conseguenze economiche molto significative.
Quali saranno gli effettivi impatti del coronavirus sull’economia globale?
La domanda globale, il turismo mondiale e le catene di fornitura ampiamente ramificate potrebbero soffrire molto se il virus continuasse a diffondersi e scatenasse reazioni drastiche da parte delle autorità e dei consumatori. Gli effetti negativi sul reddito e sull’occupazione che ne deriverebbero potrebbero successivamente interessare anche industrie e paesi non direttamente interessati dal problema.
Va notato, tuttavia, che tutti gli attori stanno ancora “navigando a vista”, sia che si tratti delle autorità, che delle aziende o degli investitori. Non è ancora possibile fare previsioni affidabili sull’ulteriore diffusione o sul contenimento del virus. Di conseguenza, le previsioni sui possibili effetti economici sono incerte. A seconda del decorso dell’infezione da SARS-CoV-2, la situazione economica potrebbe evolversi molto peggio o molto meglio di quanto attualmente previsto o temuto.
È evidente che la strada verso il ritorno alla normalità in Cina richiederà più tempo di quanto inizialmente sperato. I danni e le perdite sull’economia cinese, sull’occupazione e sul reddito sono considerevoli e non saranno assolutamente temporanei. Anche lo scenario di una ripresa economica molto rapida e molto forte dopo un possibile abbattimento dell’epidemia viene sempre più messo in discussione. Questo è tanto più vero perché qualsiasi ulteriore programma di stimolo economico del governo in Cina e in altri paesi colpiti avrebbe senso solo dopo che l’epidemia si fosse placata e la vita sociale fosse tornata alla normalità.
Come stanno reagendo i mercati finanziari?
Nella maggior parte dei mercati finanziari al di fuori della Cina, la percezione del tema SARS-CoV-2 è cambiata in modo significativo nelle ultime settimane, innescando una prima brusca correzione dei prezzi delle azioni, mentre i prezzi dei titoli di Stato sono invece aumentati in modo significativo. In Cina invece le quotazioni delle azioni sui mercati azionari cinesi continentali sono ancora sulla via della ripresa. Le materie prime rimangono invece sotto pressione per il peggioramento delle prospettive sul lato della domanda.
Sarebbe molto positivo se le nuove infezioni in Cina rimanessero basse, anche se sempre più fabbriche stanno riaprendo e la vita sta tornando lentamente alla normalità. Tuttavia oggi è cruciale monitorare l’ulteriore diffusione del virus negli altri paesi.
E le banche centrali?
In caso di una crescente distorsione economica, o di una ulteriore diffusione del virus, è probabile che negli USA si verifichino ulteriori tagli dei tassi d’interesse, oltre a quello appena effettuato. Nell’Unione Europea, invece, sarebbe la politica fiscale a rappresentare probabilmente la sfida principale.
Come adeguare i portafogli per far fronte a questa situazione?
In generale, al momento non vediamo alcuna ragione per modificare drasticamente i posizionamenti dei portafogli di investimento, anche se continuiamo a monitorare con attenzione l’evoluzione del Coronavirus fuori dalla Cina che potrebbe portare ad esempio a un ridimensionamento dell’esposizione azionaria.
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