La pandemia da Covid-19 ha fatto dell’America Latina il nuovo epicentro della malattia. I numeri dei casi sono particolarmente alti in Brasile. Nonostante ciò, l’indice del mercato azionario brasiliano ha segnato un forte guadagno nel mese di luglio (+8,3%) grazie alla crescente mobilità e al graduale miglioramento degli indicatori economici. Soprattutto il settore industriale e quello finanziario hanno registrato una crescita superiore alla media.
Il debito pubblico è e rimane uno dei problemi del Brasile. A fine giugno, il deficit pubblico ha raggiunto il livello più alto dall’inizio della serie di dati (luglio 1994). Le ragioni sono da ricercarsi, da un lato, in un forte calo delle entrate e nella dilazione del pagamento delle imposte e, dall’altro, in un significativo aumento della spesa per ammortizzare le conseguenze economiche e sociali della pandemia da Covid-19 e le conseguenti restrizioni. Il debito pubblico netto ha raggiunto il livello record del 58,1% del PIL.
Si prevede un ulteriore peggioramento e aumento del deficit fiscale nel corso del 2020 a causa delle minori entrate fiscali e dell’aumento della spesa pubblica. Anche se questo limiterà il margine di manovra del governo in materia di politica fiscale, esiste comunque ampio sostegno (temporaneo) per il mercato del lavoro. Allo stesso tempo, si vuole rilanciare programmi infrastrutturali, con ulteriori privatizzazioni e conferimenti di concessioni. Inoltre, il ministro delle Finanze in carica, Guedes, ha presentato una proposta per semplificare il sistema fiscale brasiliano, attualmente molto complesso. Questa prevede, tra l’altro, l’introduzione di un’imposta sul valore aggiunto nazionale uniforme del 12% su beni e servizi, al posto delle diverse aliquote fiscali finora applicate.
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