L’invecchiamento della società pone grandi sfide sia al settore pubblico sia a quello privato. In particolare, i servizi di cura e di assistenza sanitari forniti agli anziani è uno dei compiti principali da affrontare. Il settore sanitario è quindi tra i settori più colpiti dalla transizione demografica, ma allo stesso tempo anche tra quelli che più ne traggono profitto.
Nel continuo processo di engagement, il team SRI di Raiffeisen Capital Management ha interpellato le maggiori società quotate in borsa del settore della tecnologia medica, per capire come stanno affrontando il tema della transizione demografica.
Di seguito una sintesi delle risposte raccolte durante il nostro dialogo con le aziende.
Come influisce la transizione demografica sulla vostra azienda? In che misura ne beneficiate e quale impatto positivo potete avere?
Philips, un fornitore olandese di tecnologia sanitaria ed elettrodomestici, vede il crescente invecchiamento della popolazione, il peso crescente delle malattie croniche e l’aumento della spesa nei paesi in via di sviluppo come fattori chiave determinanti per l’azienda. L’obiettivo è quello di influenzare positivamente la salute e il benessere di 2 miliardi di persone entro il 2025, tra cui 300 milioni che vivono in villaggi con servizi insufficienti, per esempio, in Africa. Anche il gruppo statunitense Stryker, uno dei più grandi produttori al mondo di impianti ortopedici come le articolazioni del piede e della caviglia, ritiene la transizione demografica un fattore chiave per la creazione dei suoi prodotti e servizi. L’approccio adottato, incentrato sul cliente, alla ricerca e allo sviluppo, i processi aziendali decentralizzati nonché i diversi team di specialisti sono tutti orientati allo sviluppo di soluzioni clinicamente differenziate, utili a soddisfare le diverse esigenze sia dei pazienti sia degli operatori sanitari. Questo comprende anche un focus sui cambiamenti demografici a livello di paziente. L’azienda britannica Smith & Nephew, anch’essa leader nel settore dell’ortopedia, vede la sua opportunità nelle aspettative positive delle persone nei confronti del settore sanitario. Le persone vogliono condurre una vita attiva e avere un’alta qualità di vita, indipendentemente dall’età. Con le nuove tecnologie sviluppate, Smith & Nephew vuole fare proprio questo e confondere i limiti di ciò che è possibile. Coloplast, specializzata nel settore dei dispositivi relativi a stomia e continenza, sta già fornendo i suoi prodotti a milioni di persone, allo stesso tempo, però, sta osservando anche una domanda in costante aumento. Dal punto di vista della sostenibilità, per l’azienda danese questo rappresenta una grande sfida, perché aiutare più persone significa contemporaneamente anche produrre più prodotti e quindi aumentare potenzialmente l’inquinamento. Coloplast ha accettato questa sfida e si prefigge obiettivi di sostenibilità rigorosi; per esempio, aiutare a limitare a 1,5 gradi l’aumento della temperatura globale e supportare così gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU e l’obiettivo dell’accordo sul clima di Parigi.
Osservate delle differenze geografiche significative alle quali dovete adattarvi?
Il sistema sanitario e le esigenze dei pazienti possono variare significativamente da una regione all’altra, sia in termini di erogazione delle cure che di regolamentazione. Di conseguenza, le aziende devono costantemente adattare il loro approccio per rimanere competitive. Zimmer Biomet, un altro grande produttore di impianti ortopedici con sede negli USA, offre, per esempio, gli stessi prodotti con la stessa qualità indipendentemente dalla posizione geografica, ma nei paesi meno sviluppati assicura inoltre che ai chirurghi venga fornita la necessaria formazione, affinché i prodotti vengano usati in modo sicuro ed efficace. Nei mercati sviluppati, Smith & Nephew promuove soprattutto il miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia dei sistemi sanitari in modo che le operazioni possano essere eseguite in un ambiente razionalizzato e integrato. Nei mercati in via di sviluppo, il gruppo offre le sue soluzioni a prezzi adeguati e competitivi e gestisce un programma attivo di donazione di prodotti. Questo ha lo scopo di consentire alle persone l’accesso alle tecnologie sanitarie che altrimenti sarebbe loro negato. Anche per Coloplast è una sfida adattarsi alle differenze locali dei quasi 100 paesi in cui opera. Pertanto, è ancora più importante adottare principi e linee guida globali che forniscono un quadro adeguato per le attività commerciali, indipendentemente dalle caratteristiche del paese.
La transizione demografica influisce anche sui requisiti di qualifica professionale dei dipendenti. Come state affrontando questo rischio per i dipendenti attuali e futuri?
Per le aziende la transizione demografica presenta sia opportunità sia sfide che bisogna gestire in modo opportuno. Le persone vivono e lavorano più a lungo, mentre è comprovato che il tasso di rotazione del personale, soprattutto tra le generazioni più giovani, è più alto del passato. La strategia di Coloplast per affrontare queste sfide riguarda tre aree chiave: un sano equilibrio tra dipendenti nuovi ed esistenti, l’ulteriore sviluppo del capitale umano esistente e l’inclusione e la diversità dei dipendenti. In questo modo si vuole attirare e trattenere i talenti giusti, sviluppare i dipendenti esistenti e, di conseguenza, assicurare l’adattabilità dell’azienda a circostanze in costante evoluzione. Nell’ambito della diversità, Coloplast considera tre caratteristiche fondamentali: sesso, origine e generazione. Soprattutto l’ultimo criterio è indicativo di una forza lavoro diversificata attraverso tutte le generazioni. Zimmer Biomet ha un approccio simile. Mentre offre ai dipendenti esistenti opportunità di apprendimento e sviluppo al lavoro e al di fuori, l’azienda poco tempo fa ha introdotto una direttiva sui luoghi di lavoro virtuali che dovrebbe consentire di attirare e assumere pool di talenti nuovi e precedentemente non sfruttati. Questo per garantire che l’azienda possa essere condotta verso un futuro sicuro. Come azienda multinazionale, Philips recluta talenti da tutto il mondo e attualmente ha oltre 81.000 dipendenti provenienti da 120 paesi. Per far conoscere meglio le diverse opportunità in Philips, l’azienda integra le cosiddette mappe dell’esperienza, che descrivono le esperienze vissute dai dipendenti in ruoli strategici, o meglio, che questi possono acquisire in preparazione a tali ruoli. Questo permette opportunità di carriera interfunzionali, tradizionali e non convenzionali.
Andreas Perauer è gestore del Sustainability Team di Raiffeisen Capital Management
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