Una volta qualcuno, sicuramente un burlone, disse: «Se vuoi portar fuori una ragazza non chiederle se vuole uscire con te sabato. Chiedile, preferisci vederci martedì o sabato? Sembra che le domande chiuse binarie funzionino meglio delle domande chiuse semplici quando si tratta di ottenere un sì dal gentil sesso. Nel senso che invece di concentrarsi sul – mi interessa/non mi interessa – la malcapitata si concentrerà sulla scelta tra martedì e sabato. Questo buffo postulato, per quanto scarsamente credibile, potrebbe avvicinare alla comprensione del nudging, l’arte di spingere delicatamente l’interlocutore – cittadino, elettore, consumatore, prospect – verso una direzione desiderata, come molti animali fanno, col muso, per insegnare ai loro cuccioli a camminare.
È per questo che politici importanti come Obama e Cameron hanno creato unità speciali dedicate allo studio della spinta gentile per portare la popolazione ad assumere comportamenti più sani o più etici o semplicemente socialmente più utili.
Qualche esempio? In Inghilterra, per esempio, si sono resi conto che la resistenza che molti avevano a ridurre il consumo di energia attraverso l’isolamento termico, a dispetto degli incentivi, era la necessità di svuotare la soffitta… Le compagnie di intervento per l’efficientamento energetico hanno quindi cominciato a offrire la pulizia della soffitta inclusa nel servizio. Una decisione strategica tanto che gli interventi di isolamento termico si sono triplicati.
In alcune scuole francesi, invece, a seguito di uno studio, hanno scoperto che se si riferivano alle lezioni di disegno tecnico con il termine geometria, i ragazzi davano i risultati migliori, se invece si parlava semplicemente di disegno, le ragazze risultavano altrettanto brave, se non di più. Ora le insegnanti sanno come comportarsi, a seconda dell’interlocutore a cui si devono rivolgere.
Oppure l’esempio forse più famoso, quello delle orme di piedi verdi disegnate sul selciato per “suggerire” il cestino della spazzatura più vicino. A Copenhagen questo apparentemente banale stratagemma adottato in un test controllato ha ridotto del 46% la quantità di rifiuti abbandonati per strada.
Parola di guru
Una spinta gentile quindi, al contrario di un’imposizione o della minaccia di una multa, può dare risultati straordinari. Molto spesso infatti tutti noi tendiamo per pigrizia mentale a fare sempre gli stessi percorsi, a scegliere l’opzione di default o semplicemente ad accodarci ai più. Nel libro “The Nudge Theory”, diventato un po’ la bibbia del nudging, Richard Thaler e Cass Sustein, diventati di lì a poco consulenti rispettivamente, di David Cameron e Barack Obama, spiegano, invece, come sia possibile guidare le capacità cognitive dei cittadini e portarli là dove si vuole. O dove si pensa che staranno meglio.
Una tecnica molto complessa e sensibile, cui si sta indirizzando anche la politica per ottenere risultati che altrimenti richiederebbero troppo tempo e troppi sforzi.
Non mancano le critiche
Non mancano però le critiche su quella che viene chiamata spinta gentile. Quello che preoccupa è che il cittadino, consumatore o elettore non è consapevole della leggera manipolazione a cui è sottoposto e che queste tecniche potrebbero diventare molto pericolose se messe al servizio di ambizioni discutibili. Quando poi si pensa a questa spinta gentile combinata con la tecnologia e i social capaci di tracciare ogni nostro passo, ogni nostra scelta, ogni nostra preferenza o debolezza, a questo punto si prova un brivido sulla schiena.
Un grande fratello capace di agire come fratello grande, influenzando e controllando la nostra vita.
Influenze temporanee
Qualcuno però mette in dubbio che i comportamenti indotti dalla spinta gentile si radichino poi nella nostra natura sociale, cioè diventino davvero, a un certo punto, scelte consapevoli. Un po’ come qualcosa che si fa da sonnambuli ma che al risveglio svanisce, riportandoci indietro ai no¬stri soliti comportamenti. A modo suo il politically correct è un tipo di nudging, una spinta gentile della maggioranza della comunità per rendere talmente impopolari certi atteggiamenti/comportamenti/espressioni verbali da sradicarli col tempo dalle abitudini sociali. Nessuno di noi dice più negro, per esempio, si preferisce annaspare nei ridicoli sinonimi che ci siamo inventati piuttosto che pronunciare una parola fuori dal mondo. Ma sembra che sia bastato l’avvento di Trump negli Stati Uniti per tornare a sentire questa odiata parola.
ARTICOLO TRATTO DA MENTE&FINANZA NR1, A CURA DI FOR FINANCE