Le esportazioni cinesi hanno sorpreso in maniera positiva di recente. Ad agosto sono cresciute di un solido 9,5%, la crescita più forte degli ultimi 18 mesi. La Cina ha beneficiato soprattutto della crescente ripresa, delle aperture e degli allentamenti nelle economie dei suoi partner commerciali. L’aumento significativamente più alto rispetto alla crescita complessiva del commercio mondiale implica che la Cina continua a guadagnare quote di mercato. Le importazioni sono state invece più deboli del previsto, il che implica una certa cautela nei confronti dell’economia interna cinese. Allo stesso tempo, sono previsti ulteriori stimoli fiscali, tra l’altro per investimenti nelle infrastrutture. È quindi probabile che quest’anno la Cina registri una crescita economica nettamente positiva, mentre la performance economica nel resto del mondo sarà più o meno in calo.

Nel frattempo, gli USA continuano a intensificare il conflitto con la Cina e impongono sempre nuove restrizioni o sanzioni a singole imprese cinesi. Il presidente Donald Trump di recente ha parlato di un significativo sganciamento delle economie di entrambi i paesi. Ciò dovrebbe però essere più facile a dirsi che a farsi. A Pechino si lavora naturalmente da tempo affinché anche la Cina sia meno vulnerabile e per ridurre le dipendenze. A questo serve anche il nuovo modello economico della “doppia circolazione” del Partito comunista cinese: il mercato interno è visto come il pilastro principale, mentre i mercati interni ed esterni possono contemporaneamente stimolarsi a vicenda. Ciò permetterebbe di costruire una resistenza agli shock esterni e allo stesso tempo di integrarsi ulteriormente nell’economia mondiale. Secondo Pechino, ciò richiede un “sistema logistico moderno ed efficiente” considerando la “situazione triste e complicata nel paese e all’estero”. Di conseguenza, è probabile che verranno fatti maggiori investimenti in questo campo. In tutto questo restano aperte le porte per i capitali, i beni e gli investimenti stranieri. Le aziende USA rischiano la prospettiva di perdere le loro posizioni di mercato in Cina se gli USA alimentano ulteriormente il confronto con Pechino. La linea dura di Trump nei confronti della Cina sembra essere un tentativo di impedire l’ulteriore ascesa della Cina, fino a quando gli USA avranno ancora i mezzi per farlo. Ma sembra che non abbiano più queste risorse, se mai le avessero avute.
Le azioni della Cina continentale (azioni A) hanno guadagnato circa il 2,6% ad agosto, mentre le azioni H di Hong Kong hanno leggermente ceduto (-0,5%).

Diritto d’autore: Photo by Kayla Kozlowski on Unsplash

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