Secondo le nostre stime attuali, nel 2021 l’economia globale crescerà di circa il 5%. Intorno a questo numero c’è tuttavia un’incertezza piuttosto elevata, poiché non sappiamo ancora quando si riuscirà a tornare a una situazione normale a livello sociale ed economico.
La conferma su queste stime potrà fornirla soltanto il progresso della campagna vaccinale nel mondo. Al momento, lo scenario più probabile implica un’intensa somministrazione dei vaccini fino all’estate, quando si assisterà a una riduzione dei contagi grazie anche al clima più caldo. Questo potrebbe portare a una normalizzazione dell’economia nella seconda metà dell’anno.
Lato mercati, i paesi emergenti, nel 2021, potrebbero andare meglio rispetto ai mercati sviluppati, soprattutto in Asia, in virtù di una situazione molto migliore in relazione al virus rispetto a Europa e Stati Uniti.
Banche centrali: la politica monetaria non cambia
Le politiche monetarie sono già in gran parte convergenti. In tutto il mondo le banche centrali hanno tagliato i tassi d’interesse fino a sfiorare lo zero o addirittura i tassi negativi. Inoltre, la maggior parte delle banche centrali continua con i programmi di quantitative easing per iniettare liquidità nei mercati finanziari. Nel 2021 queste politiche non cambieranno, almeno non in modo significativo. Un cambiamento sarebbe possibile solo nel caso di un aumento importante dell’inflazione, ma questo non è il nostro scenario principale per il 2021.
Obbligazioni governative poco attraenti per il 2021
Ci aspettiamo che i rendimenti restino bassi sul lato corto della curva, poiché le banche centrali sembrano avere intenzione di aumentare i tassi. Sul lato lungo della curva dei rendimenti è probabile invece un moderato rialzo dovuto alla ripresa ciclica e alle aspettative di inflazione leggermente più elevate. Ci aspettiamo dunque che le curve dei rendimenti dei governativi diventino un po’ più ripide. Un significativo rialzo dei rendimenti è però improbabile, considerati i continui acquisti da parte delle banche centrali.
In termini di investimenti, nel 2021 questi mercati sono difficilmente attraenti. Le differenze tra i principali mercati saranno minime, in ogni caso preferiamo i titoli del tesoro americani ai Bund tedeschi.
La caccia al rendimento sostiene obbligazioni corporate e high yield
Le obbligazioni societarie e high yield continueranno ad essere sostenute dalla caccia al rendimento in corso. Gli investitori continueranno a riversarsi su queste asset class, poiché gli spread hanno ancora margine sufficiente per raggiungere un certo livello di rendimento. riteniamo quindi che, nel corso di quest’anno, le obbligazioni societarie e high yield faranno meglio dei titoli di Stato.
Implicazioni per gli investimenti in portafoglio
Guardando al portafoglio per il 2021, preferiamo le azioni alle obbligazioni, le obbligazioni societarie rispetto ai titoli di Stato, le obbligazioni dei mercati emergenti rispetto alle obbligazioni dei mercati sviluppati e le obbligazioni indicizzate all’inflazione rispetto alle obbligazioni nominali.
All’interno delle azioni preferiamo l’Europa e i mercati emergenti rispetto agli Stati Uniti, i settori ciclici rispetto a quelli difensivi, il value rispetto al growth e le small cap rispetto alle large cap.
Sul fronte delle commodity, dopo un 2020 già positivo, il prezzo dell’oro tornerà a brillare nel 2021, insieme ad altri segmenti dei mercati delle materie prime, come il rame e il petrolio greggio.
In conclusione le prospettive dei mercati finanziari sono complessivamente positive, ma non sono uniformi. Ci aspettiamo delle battute d’arresto, di conseguenza riteniamo opportuno mantenere una certa liquidità per essere in grado di acquistare in caso di forti cali dei mercati.
Kurt Schappelwein è Responsabile Multi Asset Strategies di Raiffeisen Capital Management
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