Secondo un’analisi della società di consulenza PWC, entro il 2026 i fondi sostenibili potrebbero rappresentare il 57% del totale degli attivi dei fondi comuni di investimento in Europa. Il boom di questi prodotti ha spinto il legislatore a cambiare le regole verso una maggiore trasparenza andando incontro agli investitori. Il risultati è che a marzo 2021 entrerà in vigore il Regolamento sulla informativa sulla finanza sostenibile (SFDR) che punta a rendere ancora più esplicito il profilo di sostenibilità dei fondi. Vediamo quali sono i punti chiave e cosa cambia per chi investe:
- Con l’entrata in vigore del Regolamento sulla informativa sulla finanza sostenibile (SFDR) sarà più semplice confrontare i fondi che dichiarano di investire secondo criteri ESG. A disposizione dei gestori ci saranno una serie di metriche predefinite per misurare le caratteristiche ambientali, sociali e di governance utilizzate nel processo di investimento.
- I gestori dovranno rendere esplicito quale possa essere l’impatto negativo dell’investimento. Questa dichiarazione diventerà obbligatoria da gennaio 2022. In questo modo chi comprerà un fondo ESG saprà esattamente quale rischio corre.
- Per definire l’impatto negativo dell’investimento i gestori dovranno approfondire ancora di più l’analisi delle decisioni strategiche delle società che mettono in portafoglio valutando quale può essere l’impatto sulla performance del fondo in caso di scelte non in linea con i criteri ESG.
- Il costo dei fondi dovrà essere in linea con i rischi di sostenibilità e l’integrazione delle tematiche di rischio dovrà essere inserita nella documentazione contrattuale dei singoli prodotti.
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