I mercati dei titoli di stato europei periferici hanno visto spread più ampi negli ultimi mesi, soprattutto come conseguenza di una maggiore avversione al rischio e di un posizionamento eccessivamente rialzista. L’avversione al rischio è stata alimentata dal cambiamento in corso nella politica monetaria globale – soprattutto negli Stati Uniti – con molti meno acquisti di obbligazioni da parte delle banche centrali e ancora meno in futuro. Inoltre, le elezioni presidenziali in Italia e in Francia hanno iniziato ad essere un tema sul mercato. D’altra parte il posizionamento si è ormai ridotto significativamente e i mercati sembrano aver digerito relativamente bene le recenti azioni delle banche centrali. La variante Omicron è il jolly, almeno nel breve termine.
Tenendo conto di tutto questo, i titoli di stato periferici come i BTP italiani o i Bonos spagnoli vedranno probabilmente spread più ampi nel corso del 2022, anche se, grazie al carry positivo e alle caratteristiche di roll down della curva, dovrebbero sovraperformare i Bund tedeschi. Anche le obbligazioni francesi dovrebbero reggere relativamente bene, dato che ci aspettiamo che il presidente Macron venga rieletto in primavera con solo brevi picchi di volatilità in prossimità delle date delle elezioni. Quindi il peggior mercato dei titoli di stato in Europa dovrebbe essere la Germania, con rendimenti che probabilmente saliranno di circa 40 punti base per il Bund decennale entro la fine del prossimo anno e un carry negativo in corso.
Anche i rendimenti dei titoli del Tesoro USA dovrebbero salire, man mano che la Fed aumenterà i tassi e che il mercato vedrà al rialzo il ciclo di incrementi dei tassi della Fed. Di conseguenza, nel 2022 le obbligazioni e i titoli statunitensi competeranno con i Bund tedeschi per la peggiore performance dei titoli di stato. Un dollaro statunitense più forte potrebbe compensare questo fenomeno, ma con la corsa impressionante del 2021 e il posizionamento già elevato, il 2022 dovrebbe essere abbastanza impegnativo per quanto riguarda ulteriori guadagni rispetto all’euro.
Christian Zima è gestore di Raiffeisen Capital Management
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