È il momento di tagliare le stime di crescita economica e di mercato, ma di quanto?

Considerato lo scenario odierno, è chiaro che dobbiamo tagliare le nostre previsioni di crescita e alzare quelle sull’inflazione. Tuttavia ci troviamo davanti a due interrogativi cruciali: in che misura e in che modo i mercati subiranno l’impatto della guerra.

Quanto al primo interrogativo: la ricaduta finale di questi eventi è ancora molto incerta. Finora, le stime di crescita sono rimaste sorprendentemente stabili, ma questo potrebbe dipendere dalla riluttanza di molti economisti ad aggiornare subito le loro previsioni, dato l’elevato livello di incertezza. E l’ultimo rapporto sul mercato del lavoro statunitense indica che almeno l’economia statunitense è ancora in piena attività. Qualsiasi taglio sarà comunque più profondo in Europa.

Venendo ai mercati: nell’ambiente di mercato successivo alla crisi finanziaria globale siamo stati abituati all’intervento delle banche centrali in caso di stress sul mercato. Le banche centrali hanno iniettato liquidità nel mercato in ogni modo possibile e presto si sono riprese. Le banche centrali sono state in grado di farlo grazie ai tassi d’inflazione relativamente bassi. Ora la situazione è diversa in quanto l’inflazione è elevata e potrebbe essere spinta ancora di più dall’aumento vertiginoso dei prezzi delle materie prime. Così potremmo ritrovarci in uno scenario di minore crescita e comunque senza politiche monetarie accomodanti.

Questo non è uno scenario particolarmente buono per i mercati azionari. D’altra parte dobbiamo tenere in considerazione che negli Stati Uniti sono già previsti circa sei aumenti dei tassi d’interesse. Quindi la Fed potrebbe avere la possibilità di fare un po’ meno, sostenendo così i mercati e potendo ancora affermare di combattere l’inflazione. Questo sarebbe uno scenario più favorevole per i mercati. In ogni caso, il brevissimo termine porterà più volatilità sui mercati che si trovano tra speranza e disperazione. E tutto il 2022 sarà molto più difficile del previsto all’inizio dell’anno.

Kurt Schappelwein è Head of Multi Asset Strategies, Raiffeisen Capital Management

Diritto d’autore: Photo by Piero Nigro on Unsplash

 

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