L’India non appoggia le sanzioni occidentali contro la Russia e non ha nessuna intenzione di farlo in futuro. Questo non significa affatto che sostiene l’attacco russo, ma Nuova Delhi non è disposta a farsi coinvolgere nel conflitto. Segue pertanto la linea della neutralità e di non-allineamento adottata dopo l’indipendenza. Allo stesso tempo, vede da un lato Europa e USA e dall’altro la Russia come partner strategici. Evidentemente, l’India ha già colto l’occasione per acquistare petrolio russo con un forte sconto.
Gli scambi con la Russia e l’Ucraina in generale sono troppo modesti per dar luogo a grandi problemi per l’economia indiana in questo senso, ogni tanto tuttavia, esistono dei beni assolutamente critici, come i fertilizzanti. Piuttosto si potrebbero avvertire degli effetti indiretti, come il calo della domanda di esportazione da parte di terzi e l’effetto dei prezzi dell’energia e delle materie prime più alti.
L’impatto degli alti prezzi del petrolio sui consumatori e sulle imprese indiane potrà essere probabilmente ridotto più efficacemente con misure fiscali (per esempio, tagli fiscali) piuttosto che essere combattuto con misure di politica monetaria. Ma anche senza gli effetti della guerra in Ucraina e le sanzioni è probabile che l’India dovrà affrontare dei problemi sul piano congiunturale interno. Gli effetti una tantum della domanda arretrata in seguito alla pandemia si stanno gradualmente esaurendo e l’aumento dei redditi da allora è stato modesto, il che, in cambio, sta pesando sul consumo interno. A ciò si aggiunge lo shock dei prezzi dell’energia e delle materie prime.
Il nuovo progetto di bilancio del governo, presentato ancora prima dello scoppio della guerra in Ucraina, è stato un atto di equilibrio che, tutto sommato, può essere probabilmente definito un successo. Per il prossimo anno sono previsti massicci aumenti della spesa destinati principalmente alle infrastrutture e alla costruzione di abitazioni, ma anche all’industria solare, tra le altre cose. Il rovescio della medaglia è un deficit di bilancio in netto aumento, stimato al 6,4% del PIL, ma come dimostra l’esperienza, sarà probabilmente più alto. Si prevede una crescita dell’economia reale tra il 6% e il 7% nel 2022/23, il che sarebbe un valore massimo tra le grandi economie.
Il mercato azionario indiano è stato tra le Borse dei paesi emergenti più forti nel 2021 e, anche se nei primi mesi dell’anno è riuscito a contenere le perdite, per molte aziende sarà probabilmente difficile dar seguito alla crescita degli utili dell’anno scorso.
A cura del Team CEE & Global Emerging Markets di Raiffeisen Capital Management
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