Investire in obbligazioni green contribuisce al cambiamento del Pianeta. La selezione della singola obbligazione è però un esercizio difficile per un investitore e per orientarsi bisogna conoscere il funzionamento e soprattutto l’obiettivo del bond. In estrema sintesi
Il 2022 potrebbe essere l’anno in cui le nuove emissioni verdi raggiungeranno il trilione di dollari secondo Climate Bonds Initiative (CBI). Ma a crescere sarà tutta la “famiglia” dei bond sostenibili, per i quali complessivamente Moody’s si attende nel 2022 nuove emissioni per 1,35 trilioni di dollari. Sul mercato sono arrivati social bond, sustainability bond, sustainability-linked bond, transition bond. Ma cosa li differenzia?
Ecco una piccola guida degli strumenti più utilizzati:
- Gli standard internazionali definiscono i Green Bond come obbligazioni emesse da Stati o aziende e utilizzati per finanziare progetti e attività a beneficio dell’ambiente. Rientrano nella E (environment) della sigla ESG che definisca i criteri di sostenibilità.
- I social bond sono obbligazioni che raccolgono fondi per progetti nuovi ed esistenti con risultati sociali positivi con benefici sociali evidenti.
- I Sustainability Bond sono obbligazioni utilizzate per finanziare progetti che apportano evidenti benefici ambientali e socio-economici. Rientrano quindi siano nella E sia nella S.
- I Sustainability-linked bond sono obbligazioni con caratteristiche finanziarie e strutturali (tipicamente, la cedola) e sono collegate a obiettivi di sostenibilità prestabiliti che possono rientrare in tutte e tre le lettere ESG.
- I transition bond sono obbligazioni che per definizione accompagnano la transizione di un’azienda o di uno Stato verso obiettivi sostenibili. Sono una classe di investimento relativamente nuova.
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