Ci sono categorie di persone che, pur stando ancora bene, fanno sempre più fatica a garantirsi tutto ciò che serve per vivere gradevolmente.
- Persone ancora totalmente autonome e attive, per le quali però uscire, prendere la macchina, trovare parcheggio, fare shopping, scaricare la spesa e portarla a casa è una fatica più grossa di quanto sembrasse alle stesse persone 30 anni prima.
- Per non parlare della manutenzione di casa o, peggio, di un pezzetto di giardino, oppure delle commissioni inevitabili per restare in contatto con il medico curante e con la pubblica amministrazione, o della palestra o la piscina che si vorrebbe frequentare per tenersi in forma ma alla fatica dell’esercizio fisico bisogno aggiungere lo stress per arrivarci.
- Anche andare fuori a cena, che è sempre stato un piacere, diventa pesante quando non si ha più piacere a guidare di notte: a quel punto si decide che la sera semplicemente non si esce più di casa.
Non stiamo parlando di persone fragili e nemmeno di persone che hanno bisogno di assistenza.
Parliamo degli anziani attivi
Prima di raggiungere l’età di fragilità e bisogni che i più confondono con l’anzianità – e invece semplicemente è una fase tardiva della vita che in genere arriva ben oltre i 65 anni – si passa da uno stadio intermedio in cui si ha solo desiderio di continuare a circondarsi delle cose belle e buone che ci hanno sempre allietato la vita, senza però la fatica che richiedono per raggiungerle a chi non è più scattante come una volta. Come vedere un’invitante leccornia sul tavolo ma, man mano allunghiamo il braccio per raggiungerla, qualcuno la sposta un po’ più in là.
Gli anziani che stanno bene hanno bisogni che sfumano nell’ambito dei desideri, o viceversa, e la longevity economy dovrebbe arrivare a capirlo, come hanno fatto certe marche di automobili che hanno mantenuto le caratteristiche aggressive di potenza e attrattività che fanno gola ai quarantenni ma dentro hanno gli accorgimenti di comfort di un posto in prima classe negli aerei più lussuosi. Comfort e bellezza, comfort e seduzione, comfort e potenza. Perché no? Molti di questi signori hanno le risorse per permettersi un binomio così promettente.
Nuovi modi di abitare: tutti i servizi a casa vostra
Ci sta arrivando il mercato dell’housing con nuove proposte di service apartment: appartamenti privati in condomini privati in grado di offrire servizi insourced e outsourced dei più desiderabili: piscina riscaldata, palestra, welness center o spa, security, parcheggio multipiano interno, ristorante e cafeteria, manutenzione, ma anche massaggi, infermieri specializzati su richiesta, corsi di cucina o di letteratura, yoga e persino un app per tenere tutti i propri dati sanitari in ordine e controllare le funzioni vitali. L’ultimo annuncio di soluzioni residenziali di questo tipo arriva da una nuova partnership tra Guild Living, gruppo inglese, e Specht Group Italia. Tra le prime mete la Toscana, Siena, ma presto anche Torino e il Lago di Garda.
Ma la formula non attrae solo anziani. Con qualche modifica, si stanno proponendo serviced apartments anche a professionisti che non hanno problemi di portafoglio nelle grandi città. A Milano, per esempio. Appartamenti privati pensati e disegnati per offrire un abitare sempre più funzionale e confortevole, spazi non troppo vasti (spesso i clienti sono single che viaggiano molto per lavoro) ma superaccessoriati e dotati di soluzioni di domotica, e alcuni spazi comuni come per esempio il roof-garden per feste o party, palestra, piscina e sauna, sala ricevimento e custodia pacchi. Servizi di concierge di alto livello, spesso appaltati a società specializzate, completano il pacchetto.
Può sembrare un lusso eccessivo ma, come spesso accade, ciò che arriva come una novità costosa, dopo essersi affermata presso pubblico nicchia, spesso si adatta a una società più eterogenea, modificandosi quanto necessario per restare come requisito quasi standard. La domotica sarà sempre più adottata nei condomini, i servizi di concierge, dopo la moda dell’abolizione delle portinerie, torneranno ad avere un valore in una società dove il lusso più grande è il tempo per le questioni personali e i servizi professionali (come lezioni, sartoria, compagnia, accompagnamento o prestazioni infermieristiche) che ciascuno compra per i fatti propri potrebbero presto essere opzioni comunitarie a prezzi più vantaggiosi per tutti.
Testo a cura di Emanuela Notari
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