Il consensus di mercato prevede una forte ripresa economica in Cina dopo la fine abbastanza improvvisa di molte delle severe restrizioni della strategia Covid-zero. Vediamo i puti chiave:

  • Anni di domanda arretrata e risparmi consistenti della popolazione sono di per sé un contesto ideale per un boom dell’economia interna. E per molti servizi così come per il turismo in Cina questo dovrebbe effettivamente concretizzarsi.
  • Quanto forte e sostenibile sarà la ripresa del consumo di beni, tuttavia, rimane discutibile. E nel caso delle esportazioni e degli investimenti nel settore produttivo, un boom al momento sembra addirittura molto poco probabile.
  • Tuttavia, gli investimenti nel Paese sono da sempre una componente molto importante della performance economica cinese, così come l’edilizia e il settore immobiliare. In tutti questi ambiti, il quadro è tutt’altro che roseo.
  • Gli investimenti nella capacità industriale e nelle infrastrutture sono in prima linea finanziati dai governi locali e questi hanno un vero problema finanziario. La parte da leone delle loro entrate proviene dalla vendita di terreni (o dal leasing di terreni, dato che in Cina non esistono vere e proprie vendite di terreni).
  • Tuttavia, queste entrate sono letteralmente crollate a causa della crisi immobiliare. Molte imprese immobiliari hanno ancora in portafoglio un enorme patrimonio di terreni edificabili, acquistati a prezzi molto alti e attualmente non hanno mezzi per ulteriori acquisti.
  • Anche l’impulso creditizio e fiscale in Cina sta già di nuovo tornando a scendere, dopo aver a malapena superato verso l’alto la linea dello zero. L’economia cinese continuerà naturalmente a crescere quest’anno, ma le attese al momento sembrano esagerate.
  • Ciononostante, i mercati azionari cinesi hanno di nuovo guadagnato fortemente nelle prime settimane dell’anno, trainati dal netto miglioramento del sentiment degli investitori, dall’afflusso di capitali e dalle speranze di una nuova ripresa congiunturale.
  • Le azioni sul continente scambiate a Shanghai sono salite in media di oltre il 5%; le azioni H di Hong Kong sono addirittura balzate in alto di quasi l’11% a gennaio.

Testo a cura del Team Cee & Global Emerging Markets Raiffeisen Capital Management

Diritto d’autore: Foto di Edbert Als su Unsplash

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