L’economia indiana continua a essere solida. Come previsto, l’inflazione ha continuato leggermente a scendere (5,72% a dicembre), mentre la crescita della produzione industriale a novembre (il più recente dato disponibile) ha accelerato al 7,1 % p.a. Contrariamente al trend globale, l’indice dei direttori d’acquisto combinato (produzione e servizi) in India è salito sul massimo degli ultimi 11 anni a dicembre. Con poco meno di 60 punti segnala un’economia in forte espansione.

Tuttavia, questo deve essere valutato con molta cautela. Gli indici dei direttori d’acquisto sono i cosiddetti dati “soggettivi”. In sostanza, si tratta di risultati di sondaggi che riflettono l’umore dei decisori economici. Non devono necessariamente coincidere con i dati economici oggettivi e, nel caso dell’India, questa è piuttosto la norma. In passato, l’indice dei direttori d’acquisto indiano è stato poco significativo per l’effettivo andamento congiunturale. Molto lascia supporre che anche adesso dipinge un quadro troppo roseo. Questo perché il rallentamento della crescita globale, i costi di rifinanziamento nettamente più alti per le aziende nonché la pressione sui margini di profitto dovrebbero lasciare tracce visibili anche nell’economia indiana. Ciononostante, il Paese rimarrà uno dei motori della crescita globale anche nel 2023.

India: perché le azioni hanno corretto al ribasso

A gennaio 2023, i mercati azionari indiani hanno perso contrariamente al trend globale. Il calo di poco più del 2% (in valuta locale) non è spettacolare, ma poiché nello stesso periodo i paesi emergenti, nel loro complesso, hanno guadagnato circa l’8%, risulta una sottoperformance abbastanza netta di oltre 10 punti percentuali. Ciò significa che quasi tutta la performance superiore alla media dell’ultimo anno di calendario è stata spazzata via nell’arco di un mese.

 Nel frattempo, accuse molto dettagliate di frode e manipolazione contro il gruppo indiano Adani hanno scosso i mercati finanziari indiani. Tra le altre cose, il gruppo è accusato di aver spinto artificialmente verso l’alto, manipolandoli, i corsi azionari delle sue affiliate nonché della holding. Il gruppo Adani può vantare un’ascesa fulminante sulle borse indiane. Il suo valore di borsa è aumentato di centinaia di miliardi di dollari USA in poco tempo, facendo del fondatore dell’azienda una delle persone più ricche al mondo, almeno sulla carta. Per molti, le accuse di frode non sono state di per sé una sorpresa. Anche il nostro team azionario mercati emergenti ha sempre evitato di investire nel gruppo. Bisognerà vedere quante delle accuse siano effettivamente vere. In ogni caso, le azioni di Adani Holding e di diverse affiliate sono crollate del 40% e oltre in borsa.

Diversi operatori di mercato sperano che questi eventi possano portare a una grande ristrutturazione da parte dell’ente di controllo della borsa e delle autorità di regolamentazione. Il gruppo Adani dovrebbe essere il più grande caso di questo tipo, ma non affatto l’unico. Allo stesso tempo, ci sono però anche innumerevoli legami di molte aziende con i più alti circoli politici, cosicché resta da vedere se e in quale misura ci saranno davvero cambiamenti radicali. Il gruppo Adani, per esempio, si dice abbia legami stretti con il governo del primo ministro Modi.

Testo a cura del Team Cee & Global Emerging Markets Raiffeisen Capital Management

Diritto d’autore: Foto di Frédéric Barriol su Unsplash

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