Aziende e Paesi cominciano a fare i conti con la tolleranza zero sulla deforestazione voluta dall’Unione europea. La legge sulla deforestazione voluta dall’Ue fa sudare le aziende produttrici di beni di consumo e i gestori ESG. Dopo l’approvazione a maggio 2023 del nuovo Regolamento UE in materia di deforestazione in particolare:
- nel mercato Ue saranno ammessi solo prodotti deforestation-free. Le nuove regole a cui le aziende di beni di consumo devono adeguarsi entro il 2024 si applicano a bestiame, cacao, caffè, olio di palma, soia, legno, gomma e carbone. Sono compresi anche i prodotti che li contengono, o sono stati alimentati con o sono stati prodotti utilizzando questi prodotti (per esempio cuoio, cioccolato, carta stampata);
- il tema però è già di attualità per i gestori ESG molti dei quali pensano di eliminare dai portafogli titoli troppo esposti al tema foreste. In particolare, dai portafogli Ue potrebbero sparire i produttori di beni di consumo con catene di approvvigionamento “rischiose”;
- la normativa sulla deforestazione ha l’obiettivo anche di rendere consapevoli i consumatori che fino ad oggi acquistavano prodotti senza sapere quanto fossero nocivi a foreste e clima.
Le regole per le aziende a prova di deforestazione
- Dovranno attestare che i prodotti che vendono in Ue non provengano da terreni deforestati e che la produzione non abbia contribuito al degrado delle foreste dopo il 31 dicembre 2020.
- I prodotti dovranno rispettare oltre alla legislazione del Paese di produzione, anche i diritti umani, e delle popolazioni indigene da cui arriva la materia prima.
- I controlli da parte della Commissione Ue ci saranno entro 18 mesi dall’entrata in vigore della legge. Sarà stilata una classifica di Paesi a basso rischio, rischio standard o alto rischio sulla base di una valutazione obiettiva.
- Se si violano le norme è prevista una multa fino al 4% del fatturato annuo totale nell’Ue dell’azienda o commerciante.
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