Bill Gates è così convinto dell’enorme potenziale dell’intelligenza artificiale (IA) generativa che recentemente ha affermato: “le aziende non potranno farne a meno per riscrivere il loro sviluppo anche in chiave sostenibile”. Gates si riferiva in particolare agli assistenti virtuali come ChatGPT e AI Copilot, lanciato proprio dalla sua Microsoft.

Ma qual è se c’è il lato sostenibile dell’IA? Per ora si contano solo i rischi collegati alla sigla ESG. In particolare:

  • Rischio ambientale dell’IA. Lo ha messo in evidenza nello studio Top 10 Strategic Predictions for 2023 and Beyond in cui si sottolinea come, entro il 2025, l’uso di sistemi di intelligenza artificiale ci porterà a consumare più energia di quella attuale annullando, di fatto, l’effetto riduzione delle emissioni di Co2 atteso.
  • Rischio sociale dell’IA. Sono tanti i rischi sociali dell’IA. A misurarli è stato uno studio dell’Università di Berkeley che pone un tema etico sull’automazione del lavoro, la gestione della programmazione e mette in guardia dall’uso scorretto (cyber crimine, guerra tecnologica).
  • Rischio governance dell’IA. Gli obiettivi sostenibili per le aziende sono sempre più stringenti. Per questo, secondo Deloitte, rispettarli è un tema sempre più importante nei consigli di amministrazione. Come conciliare e bilanciare aumento di automazione e governance? Al centro c’è il cloud computing delle aziende che è fondamentale per l’abilitazione degli strumenti di IA.

Diritto d’autore: Foto di Growtika su Unsplash

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