Ubs raccoglie 325 mila dollari per dare vita al Rise Fund, un fondo di investimento impact a capitalizzazione privata che mira a “risultati sociali e ambientali misurabili, insieme a rendimenti finanziari competitivi”(Ubs).
Questa notizia passerebbe in secondo piano se non fosse per il nome di uno dei suoi fondatori, Bono Vox, il cantautore del gruppo rock U2. Insieme a lui, anche Bill McGlashan, cofondatore di Stx Entertainment, e Jeff Skoll, ingeniere miliardario canadese.
Il Rise Fund vale 2 milioni di dollari ed è guidato dalla società di private equity Tpg Capital.
Il denaro del fondo sarà investito in aziende e progetti dedicati ad attività sociali o alla salvaguardia dell’ambiente, appeal per tutti quegli investitori, che cercano in particolar modo gli Sri.
Se è vero che 2 milioni di dollari rappresentano un millesimo del capitale di Ubs, è bene notare che quest’iniziativa è un’ulteriore testimonianza dell’attenzione sempre crescente del pubblico e degli attori del settore verso una finanza diversa, che persegue il profitto tenendo presente un impatto positivo e misurabile sulla società e il pianeta.
Il Global Impact Investing Network, ad esempio, ha intervistato 209 investitori (banche, SGR, fondi ecc) e il 98% di loro ha affermato che questi investimenti hanno raggiunto o superato le aspettative in termini di impatto sociale e ambientale, mentre il 91% di loro ha sostenuto lo stesso per quanto riguarda le performance finanziarie.
Bono Vox ha alle spalle anni di attivismo e impegno sociale. Negli anni ’90 si è battuto per la cancellazione del debito dei Paesi in via di sviluppo; successivamente è stato tra o fondatori di ONE, organizzazione internazionale che coinvolge 8 milioni di persone e che si occupa di educazione e sensibilizzazione sul tema della povertà, della fame e dell’Aids.
Non ci si deve dunque stupire per questa sua nuova iniziativa sulla finanza responsabile e sostenibile con il Rise Fund.
Di Simona Bruson