So che l’evocazione denuncia una certa età ma vi ricordate i Pronipoti (i Jetsons nella versione originale)?
Una famiglia futuristica che per spostarsi da casa al lavoro usava mezzi simili a navicelle spaziali di massa. Era solo una cinquantina di anni fa e sembrava pura fantascienza ma adesso ci siamo davvero.
Lilium, start-up tedesca abitata da una popolazione multinazionale di ingegneri e tecnici, sta opzionando il mercato del trasporto urbano via aria: l’azienda è infatti nata per lo sviluppo di un vettore aereo, incrocio tra un aereoplano senza coda e un elicottero, totalmente elettrico, che dovrebbe trasportare fino a 5 passeggeri per volta a una velocità di 300 chilometri orari, fino a una distanza massima di 300 km.
E’ dotato di flap “intelligenti” che possono assumere inclinazioni diverse a seconda del tipo di funzione che li si chiama a svolgere: da volo verticale per decollo e atterraggio a orizzontale per permettere l’accelerazione che consente la portanza delle sole ali.
E’ talmente probabile che riescano nell’impresa, che hanno già ottenuto finanziamenti per 100 milioni di dollari da aziende come la cinese Tencent, terza società sul web al mondo dopo Google e Amazon, prima in Asia dopo Alibaba, e LGT, il gruppo internazionale di asset management e private banking, tanto per citarne alcune.
I detrattori dubitano che la sola alimentazione elettrica permetterà di rispettare l’ambizione dei 300 chilometri l’ora. Un altro punto sensibile è l’investimento in tecnologie di silenziamento. Immaginate quanto può essere rilevante l’inquinamento acustico, e non solo, nel momento in cui i taxi volanti saranno all’ordine del giorno.
Nello stesso momento la cinese EHang, produttrice di droni, annuncia il lancio per la prossima estate di un taxi volante a Dubai, un incrocio tra drone e un elicottero a un solo posto, elettrico, con guida automatica, velocità di crociera 62 chilometri l’ora ma in grado di raggiungere i 100, viaggia a 3.500 metri di altitudine e può raggiungere una distanza di 50 chilometri.
Anche Uber aveva annunciato il suo interesse nella tecnologia taxi aereo e di avere in fase di sviluppo Uber Elevate, previsto in aria intorno al 2020. Resta da capire se il nuovo CEO, Dara Khosrowshahi chiamato a salvare le sorti della compagnia tedesca, confermerà l’ambizione.
ARTICOLO TRATTO DA FinRoad MAGAZINE; settembre 2017