Il famoso e controverso premio Taylor Wessing per i ritratti fotografici (Taylor Wessing Photographic Portrait
Prize) ha aperto alle opere digitali di qualsiasi autore, anche dilettante, persino scattate con il cellulare.
Non poteva essere altrimenti in un settore che sta sempre più guardando al digitale, non solo come strumento di realizzazione ma anche di elaborazione artistica.
Pochi giorni fa però ha anche annunciato, nel rispetto della nomea di istituzione di rottura, che cambieranno
le regole di ammissione per giustificare l’arrivo in shortlist del ritratto di Erica, un androide creato dall’Università di Osaka.
A novembre lo scatto di Maija Tammi, artista finlandese le cui opere si muovono in un territorio difficile da definire tra disgusto e fascinazione, se la dovrà vedere con il ritratto di un giovane profugo appena salvato a 20 miglia dalla Libia, dello spagnolo Cézar Dezfuli, e quello di una ragazza siriana in fuga dall’Isis, della gallese Abbie Trayler Smith.
ARTICOLO TRATTO DA FinRoad MAGAZINE; settembre 2017