Dal 1948 ad oggi abbiamo guadagnato 20 anni di vita. Una cifra impressionante che fa di noi uno dei Paesi più longevi al mondo, con un’aspettativa di vita oggi pari a 82,5 anni – media uomo donna – che entro il 2050 si prevedere in ulteriore crescita di altri 5, portandosi a 88,2 anni. Aggiungiamo che le statistiche dicono che chi “scavalla” gli 80 anni ha buone possibilità di aspettarsi altri 9 anni di vita, superando quindi il già alto primato di aspettativa media.
Le “occasioni di morte” statisticamente calano infatti dopo quel traguardo, come se si assistesse a un plafonamento. Una longevità straordinaria, mai vista nel passato dove, se anche si sono registrate vite lunghe, anche molto più dell’aspettativa media del periodo, queste erano riservate a élite intellettuali o ai signori. Il dato rivoluzionario della longevità attuale sta nel fatto che è alla portata di tutti, un fattore di massa, seppur con qualche rimarchevole differenza tra province ricche e province povere, tra i livelli più alti e più bassi di acculturamento.
Come tutelare il capitale individuale: finanziario, fisico e umano
La longevità cui assistiamo è sicuramente un grande successo dell’umanità. Ma vivere così a lungo è un regalo se gli anni di vita in più sono di qualità, in salute e contando su risorse che consentano di apprezzarli. Ecco perché già in molti Paesi, paradossalmente meno longevi di noi, si parla di pianificazione della longevità, missione difficile ma possibile destinata, per vocazione alla pianificazione e accesso alle informazioni più personali dei clienti, ai Consulenti Finanziari che vogliono cogliere l’opportunità di una rilettura della loro professione.
Perché questo livello di longevità sia sostenibile è necessario tutelare il capitale dell’individuo: finanziario, prima di tutto, ma anche fisico e umano.
Al Consulente spetta principalmente il ruolo di aiutare il cliente a proteggere le proprie risorse finanziarie e patrimoniali, ma comprendere l’intreccio tra i tre capitali è fondamentale per la sua formazione, per poter guidare l’interlocutore e indirizzarlo verso scelte cruciali per la qualità della sua vita, reagendo in modo consapevole e flessibile agli eventi.
Il primo capitale da tutelare è quello finanziario perché il rischio principale della longevità è di far male i propri conti ed esaurire le risorse economiche quando ancora c’è vita davanti. Il reddito pensionistico sempre meno congruo richiede infatti un uso oculato e pianificato dei risparmi a integrazione e a sostegno del tenore di vita, e la gestione del patrimonio richiederà sempre più soluzioni di anticipazione di una parte di quell’eredità che altrimenti rischia di arrivare agli eredi fuori tempo massimo.
Pianificare la longevità in chiave di tutela del capitale finanziario significa prima di tutto comprendere quali sono le fasi di transizione della vita che si prospettano e che potrebbero richiedere scelte consapevoli:
- pensionamento, come e quando;
- redditi da pensione, quanto e quanto lontano dal reddito attuale;
- strumenti per creazione di una rendita integrativa;
- gestione del risparmio tra sostegno al reddito pensionistico e investimenti;
- gestione del patrimonio tra tutela della famiglia e dei successori e tutela della propria longevità.
Come dicono gli altoparlanti quando si sale su un aereo, in caso di turbolenza occorre indossare la propria mascherina dell’ossigeno prima di aiutare gli altri. Se non si tutela se stessi in modo da non rischiare la dipendenza economica da altri o l’erosione del patrimonio in casi di “turbolenze” plausibili in una vita così lunga, difficilmente si potrà aiutare chi abbiamo vicino.
Questo primo obiettivo è piuttosto complesso e coinvolge non solo redditi, risparmi e patrimonio, ma anche polizze assicurative. Perché in Germania la polizza Long Term Care è obbligatoria? Perché l’evento che può pregiudicare la nostra autonomia a una certa altezza del percorso di vita può essere affrontato in due modi: sostenendosi o facendosi sostenere. Far ricadere la propria assistenza sulle spalle dei figli significa erodere il loro patrimonio, ben oltre il carico di assistenza. E arrivarci con sostanze proprie, ma senza averlo previsto spostando il rischio da se stessi a una compagnia di assicurazione, si traduce comunque in un’erosione del patrimonio destinato alla successione.
Polizze LTC e polizze vita per tutelare gli eredi e coprire il rischio longevità
Gli strumenti esistono già, ciò che manca è la capacità di visione, di disegnare scenari possibili sulla base di informazioni personali, di prevedere il piano A e il piano B ma anche C e D, non si sa mai. Qualità imprescindibili per districarsi tra le ipotesi di vita futura, per sé e per la propria famiglia. Ecco perché la Longevità è materia per Consulenti Finanziari evoluti, i quali dovranno comprendere il ruolo che anche il capitale fisico e umano giocano in una longevità sostenibile. Il ruolo della casa, per esempio, nella tutela dell’integrità fisica di inquilini che arriveranno ad essere molto anziani. E quello della propria attività professionale anche oltre il pensionamento: employability, capacità di restare attrattivi per il mercato del lavoro e sfruttare tutte le opzioni di attività, quindi di reddito, competenze, aggiornamento, disponibilità a immaginare un’attività imprenditoriale futura o di gestione della propria azienda già esistente in chiave di continuità.
Nessuno immagina il Consulente dare consigli di carriera, ma solo se questi avrà compreso tutte le implicazioni della longevità potrà avere, ed offrire, un quadro complessivo di pianificazione di vita al proprio cliente. E, insieme, disegnare una gestione consapevole del proprio capitale, finanziario, fisico e umano.
Testo a cura di Emanuela Notari
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