Monta la protesta contro il nucleare come investimento sostenibile. Al ricorso presentato dall’Austria alla Corte di giustizia Europea si è aggiunta la denuncia di otto uffici europei di Greenpeace (Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Spagna, Europa centrale e orientale e unità europea di Greenpeace.

Il ricorso anche in questo caso va contro la decisione della Commissione di Bruxelles di includere gas e nucleare nella tassonomia europea delle attività economiche considerate sostenibili.

Il nucleare è stato inserito nell’elenco degli investimenti considerati sostenibili dell’Unione europea a marzo 2022. All’elenco dei contrari a questa decisione si sono iscritte anche diverse organizzazioni non governative come ClientEarth, WWF, Amici della Terra Germania (BUND) e Transport and Environment.

Nucleare e tassonomia: nessuna decisione prima del 2025

Per il governo austriaco, che ha ottenuto il supporto del Lussemburgo, l’inserimento del nucleare nella tassonomia è un’operazione di greenwashing. La protesta non avrà però effetti immediati. La prima udienza relativa ai ricorsi presentati finora alla Corte di giustizia europea si terrà, se tutto va bene, nel secondo semestre 2024 e una decisione in merito potrebbe arrivare solo nel 2025.

L’obiettivo per tutti i ricorrenti è che la Commissione UE sia costretta a revocare l’atto delegato della tassonomia, escludendo nucleare e gas dall’elenco. Non bastano le condizioni imposte dall’Ue per le nuove centrali nucleari.

Diritto d’autore: Foto di Denny Müller su Unsplash

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