La sostenibilità e l’investimento sostenibile in genere non rappresentano solo un problema da primo mondo. Nonostante il trend nella direzione dell’investimento sostenibile sia iniziata nei Paesi sviluppati, tuttavia il tema ESG diventa sempre più importante nei mercati emergenti. L’importanza della sostenibilità nei mercati emergenti viene sostenuta da una parte dai problemi ecologici in queste regioni e dall’altra dalla richiesta rispetto a investimenti sostenibili in ogni classe di attivo.
Nel 2000 l’ONU ha definito i “Millennium Development Goals” e questi MDG si riferivano quasi esclusivamente allo sviluppo sociale nei paesi in fase di sviluppo. Oggi gli SDG o “Obiettivi per lo Svlluppo Sostenibile”, che si focalizzano su tutto il mondo e che sono molto più ambiziosi e dettagliati dei loro predecessori, sono sulla bocca di tutti. Anche per i mercati emergenti gli SDG rappresentano una buona strada per ottenere un mondo più sostenibile che risponda alle tre lettere della sigla ESG: Environmental, “ambiente”, Social, “società” e Governance “governo d’azienda”.
Gli investimenti nei mercati emergenti rappresentano una parte importante nella gamma di fondi di Raiffeisen Capital Management, sia al livello degli investimenti azionari che al livello delle obbligazioni. Nel 2017 Raiffeisen ha lanciato un fondo azionario sostenibile che investe solo nei mercati emergenti.
Come si verifica la sostenibilità degli investimenti sui mercati emergenti
Il processo d’investimento sostenibile è quasi sempre basato sulla ricerca esterna – Raiffeisen Capital Management, per esempio, si avvale di due agenzie ESG – completata attraverso la ricerca interna del gestore di portafoglio. Da molti anni le agenzie ESG, ovvero gli specialisti della ricerca sostenibile, analizzano imprese e stati appartenenti ai mercati emergenti. La copertura analitica è andata crescendo nel tempo su tutti i Paesi emergenti e questo ha creato una buona base per verificare sia al livello azionario, sia sul fronte obbligazionario la qualità della sostenibilità di questi mercati.
In ogni caso, dobbiamo dire che la qualità dei dati forniti dalle imprese è spesso a un livello più basso quando si confrontano i mercati emergenti rispetto a quelli sviluppati. Ma bisogna anche dire che le aziende migliorano la qualità delle informazioni fornite anno dopo anno e il tema della sostenibilità sta diventando sempre più sentito anche per i Paesi emergenti. Una dimostrazione evidente in questo senso è che tra i 120 firmatari dei Principi di investimento sostenibile (UNPRI) lanciati dall’ONU, i Paesi emergenti sono ben rappresentati dall’America Latina al Sud Africa.
Qual è l’impatto di una strategia sostenibile quando si investe sui mercati emergenti
L’impatto di una strategia sostenibile per chi investe sui mercati emergenti cresce con l’aumentare del coinvolgimento delle imprese di questi Paesi sui temi legati ai criteri ESG. Di recente, alcune decisioni governative importanti hanno spinto in questa direzione. Un esempio importante è stato il piano quinquennale con diversi dettagli eco-sostenibili promosso dalla Cina. Ma non è solo in Cina, anche il settore tessile in India o nel Bangladesh hanno registrato notevoli progressi – sia in termini di normativa che d’impegno da parte delle imprese – dopo che nel 2013, in Bangladesh, si verificò il crollo di Rana Plaza che provocò la morte di centinaia di addetti del settore.
Chi sceglie la strada dell’investimento sostenibile su questi mercati contribuisce ad amplificare l’impatto positivo per il Pianeta. Per esempio il fondo Azionario Sostenibile Mercati Emergenti di Raiffesen Capital Management, ha un portafoglio a basso contenuto di emissioni CO2 rispetto a un normale portafoglio investito su questi mercati, e ci sono anche degli effetti positivi per quanto riguarda il tema dei rifiuti (-23%) e del consumo di acqua (-82%). La cooperazione di Raiffeisen Capital Management con UNICEF assicura, inoltre, il trasferimento di una parte della commissione di gestione del fondo Raiffeisen Azionario Sostenibile Mercati Emergenti per sostenere Progetti di UNICEF nel Banglasdesh.
Quali sono le differenze di gestione tra un fondo azionario e un fondo obbligazionario sostenibile sui mercati emergenti
La ricerca delle società di analisi della sostenibilità rispetto ai mercati emergenti fornisce dati sia al livello azionario che obbligazionario, ma la gestione di un fondo azionario è molto più semplice di un fondo che investe, per esempio, in obbligazioni sovrane. Per questa ragione si trovano solo poche soluzioni per fondi sostenibili obbligazionari sul mercato. La ragione principale sta nella scelta di strategia di gestione che adottano di solito gli asset manager, che è fatta secondo criteri di esclusione dal portafoglio di Stati, e quindi di emissioni obbligazionarie, considerate poco virtuose. Per esempio, la pena di morte porta ad escludere dal portafoglio Paesi come Cina, Russia e India.
Per costruire un portafoglio davvero sostenibile – e per evitare il cosiddetto “greenwashing”, ovvero la strategia di comunicazione di certe imprese, organizzazioni o istituzioni politiche finalizzata a costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo soprattutto dell’impatto ambientale – rimane solo una piccola parte di emittitenti sovrani dei mercati emergenti. Una possibilità sarebbe completare questo universo sostenibile con altri emittenti al livello sovra-nazionale o investire anche in obbligazioni corporate emesse da società che sono anche di proprietà dello Stato.
La crescita degli investimenti sostenibili probabilmente rimarrà enorme anche in futuro. Quasi tutti gli asset manager si occupano del tema e molti di loro cercano investimenti nei mercati emergenti. Anche nel mondo economico, il peso dei mercati emergenti sta crescendo velocemente e questo si deve al fatto che l’aumento del PIL è in media a un livello molto più alto rispetto ai mercati sviluppati.
Diritto d’autore: unsplash-logoBen White