Il rientro dalle vacanze con una buona fetta di popolazione vaccinata pone il tema di organizzare nuove forme di lavoro che cambiano il ritmo alle città.

Secondo le stime Boston Consulting Group (BCG) contenute nello studio “The How-To of Hybrid Work”, con la pandemia sono nati una serie di modelli di lavoro: dall’home working, simile al già noto telelavoro fino a modelli di lavoro definiti “ibridi”, che si basano su una formula mista che prevede la presenza programmata in ufficio, anche grazie a turni pianificati insieme ai colleghi e dà una maggiore flessibilità ai lavoratori. È proprio quest’ultima modalità quella che, secondo BCG, sta modellando il futuro del lavoro.

Per creare un nuovo modello di lavoro occorre che le aziende ripensino il modo di lavorare, migliorando la propria organizzazione e facendo anche un salto culturale. Alcuni punti chiave secondo la ricerca BCG:

  • Competenze: sarà essenziale sviluppare le attitudini dei propri talenti attraverso la formazione, per diffondere nuove policy, processi e tecnologie.
  • Modelli di leadership: i manager dovranno imparare a gestire i team geograficamente distribuiti, riconoscendo che elementi come il coaching, l’upskilling e la motivazione dei dipendenti a distanza richiedono una serie di approcci e abitudini completamente nuovi.
  • Nuove tecnologie: gli strumenti e la tecnologia sono fondamentali per facilitare la collaborazione virtuale, promuovere il benessere dei dipendenti e aumentarne la produttività.
  • Metriche di monitoraggio: stabilire nuovi metodi di misurazione per monitorare i modelli ibridi aiuta a tenere sotto controllo la produttività, l’innovazione e la soddisfazione dei dipendenti.

Lavoro ibrido: vince il modello della città in 15 minuti

Il nuovo modello di lavoro ibrido che non obbliga ad andare in ufficio tutti i giorni per 8 ore ricade anche sulle organizzazioni delle città. Oggi il modello vincente è una città che offre servizi e lavoro con spostamenti in massimo 15 minuti. Si tratta della nuova urbanizzazione sostenibile post pandemia che è fortemente sostenuta dai sindaci delle città del C40, la rete di 100 megalopoli mondiali che insieme si impegnano ad affrontare il cambiamento climatico.

Il messaggio è semplice: rendere le città luoghi più verdi e più flessibili in cui vivere. Secondo le stime delle città CAC40 i vantaggi in materia di riduzione dell’inquinamento sono tanti:

  • Si potrebbe ridurre l’inquinamento atmosferico del 29% tra il 2020-2030 rispetto a un ritorno alle normali attività contenendo il riscaldamento globale.
  • Si potrebbero creare oltre 50 milioni di posti di lavoro buoni e sostenibili entro il 2025.

Diritto d’autore: Photo by Sigmund on Unsplash

 

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