Pianificare la longevità e tenere sotto controllo il proprio longevity risk, cioè il rischio di non avere sufficienti risorse con l’aumento dell’età, non è cosa semplice, soprattutto se non si ha il capitale – e il controllo emotivo – per un investimento finanziario di una certa importanza.

Le riforme pensionistiche prevedono una diminuzione del reddito da pensione mentre l’aspettativa di vita continua ad allungarsi. Come affrontare una logica di accumulo senza grandi capitali disponibili ma potendo contare su entrate sufficientemente stabili? Un modo è sicuramente il PAC o piano di accumulo che rappresenta un sistema di investimento graduale, per quote fisse periodiche e per un periodo predeterminato, consentendo così l’accesso ai mercati azionari anche senza disporre fin dall’inizio di tutto il capitale. Un investimento graduale, tarato sulla propria capacità di risparmio e di rischio, che gradualmente cresce nel tempo e che può rispondere a un’esigenza di accantonamento per un progetto futuro, che sia l’acquisto di una casa o l’integrazione del proprio reddito pensionistico.

Natura degli investimenti e pesi all’interno dell’asset allocation variano nel tempo a seconda dalle opportunità di mercato, distribuendo il rischio nel lungo termine. La scelta dei fondi o Etf che compongono il piano di accumulo dipende ovviamente dalla disponibilità al rischio del singolo investitore, pertanto è possibile scegliere tra un profilo di fondi obbligazionari, azionari, bilanciati. E comunque varierà per ogni rata a seconda dell’andamento dei mercati nel momento specifico di ogni acquisto e rispetto al profilo di rischio.

La vocazione al lungo termine del PAC significa che per ottenere risultati bisogna disporre di un orizzonte almeno decennale, anche se la durata è libera. I risultati dei PAC a 15 anni in Italia dal 1960 non hanno mai fatto perdere il potere d’acquisto del risparmio investito. Definita la durata, occhio agli eventuali costi per un riscatto anticipato e, come sempre, alle commissioni.

Alla data della riscossione, ovvero terminato il periodo predefinito, si può riscattare il capitale più gli interessi o le cedole maturate, oppure lasciarlo in gestione. Il plusvalore che si riscatta alla fine è pari alla differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita degli strumenti su cui il fondo ha investito. Aumentando di mese in mese l’investimento, si incontreranno prezzi di mercato differenti e nel lungo periodo ciò porterà a un prezzo medio di accesso al mercato che a sua volta, grazie alla tendenza dei mercati azionari a crescere nel lungo periodo, permetterà di stabilizzare e ottimizzare il rendimento.

I vantaggi del PAC sono:

  • accesso a investimenti finanziari anche con piccoli capitali che si accumulano gradualmente;
  • diversificazione;
  • adeguamento dell’asset allocation a seconda dell’andamento dei mercati;
  • possibilità di ampliare il piano e di lasciarlo in gestione qualora alla scadenza non si abbia intenzione di riscattare capitale e rendimenti.

PAC: controllare il rischio e la volatilità dell’investimento

Questo tipo di investimento riduce l’esposizione alla volatilità e il rischio tempo, ovvero il rischio di entrare o uscire dalle posizioni finanziarie nel momento sbagliato. È la logica del modello Dollar Cost Average: investire importi fissi a cadenze periodiche fisse, prescindendo dai prezzi (il calmieramento della volatilità avverrà nel tempo e attraverso la diversificazione).

Già utilizzato negli anni ’50 da Benjamin Graham, professore e ispiratore di Warren Buffett, il Piano di Accumulo può svolgere un ruolo importante nella strategia di risparmio di un investitore moderato che abbia l’esigenza di garantirsi un capitale per un obiettivo futuro.

Le criticità riguardano il fatto che all’avvio del Piano di Accumulo si devono anticipare un certo numero di rate, da 3 a 12 a seconda del prodotto, e che potrebbero esserci sorprese di costi, diretti o indiretti, se si dovesse decidere di uscire dal piano anticipatamente. Molti istituti offrono però la possibilità di pattuire fin dall’inizio una sospensione temporanea delle rate per un certo periodo e addirittura una polizza assicurativa che copra l’investitore dal rischio di non completare il piano di investimento per invalidità permanente dovuta a malattia o infortunio;

Notoriamente i risultati in ambito di investimenti sui mercati azionari sono dati dal lungo termine che, come già detto, riesce a calmierare la volatilità dei mercati. Il rovescio della medaglia potrebbe essere un down dei mercati a ridosso della scadenza del Piano che tenderebbe a penalizzare l’assenza di prospettiva ulteriore, cioè l’uscita dall’investimento. Dopo un certo periodo di tempo, infatti, l’acquisto delle nuove quote del fondo inizia ad incidere molto poco sulla media del prezzo. In un’eventuale fase ribassista, ciò potrebbe implicare una perdita. Ma il PAC può essere protratto, consentendo così di allungare l’orizzonte verso un aggiustamento dei mercati.

Come sempre la flessibilità e la diversificazione sono le carte più importante per gli investimenti legati a piani futuri, siano essi l’integrazione del reddito pensionistico o progetti diversi, tanto più se riguardano la sostenibilità del proprio tenore di vita. La diversificazione offerta dal PAC nella scelta di fondi e pesi di quota in quota e la possibilità eventualmente di prolungarlo sono preziosi elementi a favore de Piano di Accumulo in ottica di limitazione dei rischi e ottimizzazione dei vantaggi.

Testo a cura di Emanuela Notari

Diritto d’autore: Photo by Jukan Tateisi on Unsplash

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