Con i tassi sui massimi da 10 anni a questa parte è ancora un affare comprare casa? Secondo l’ultimo Rapporto di Nomisma, il mattone non è più un buon investimento per il 2023. Tanto che ci si attende una flessione delle vendite vicina al 15% nel corso di quest’anno e una diminuzione di nuovi mutui di circa il 18%.

Perché il mattone non tira più:

  • Fattori geopolitici. Il protrarsi degli eventi bellici, ma anche la severità delle misure di politica monetaria decise dalla Bce contribuiscono a un quadro non favorevole.
  • Tassi in salita. A rendere più impervio l’accesso al credito c’è l’accresciuta onerosità del finanziamento con tassi passati in media dall’1,93% di maggio 2022 al 3,79% di febbraio 2023.
  • Solvibilità. C’è anche una mutata percezione sulla solvibilità futura di molti dei potenziali mutuatari che percepiscono redditi sempre uguali, non indicizzati all’inflazione e che quindi perdono potere d’acquisto. Un peggioramento delle condizioni soprattutto per chi già prima si trovava in una situazione di maggiore difficoltà o sulla soglia.

Eppure, se guardiamo ai prezzi degli immobili nelle principali città italiane, i prezzi non sono mai stati così alti. L’aumento medio nel 2022 è stato del 4% per città come Milano e Roma e il trend non accenna a diminuire anche nei primi mesi del 2023. Secondo l’analisi sulla variazione dei prezzi al metro quadro di 30 città italiane elaborata da Maiora Solutions l’incremento dei prezzi di vendita è destinato a crescere per tutto l’anno, nonostante i tassi.

Diritto d’autore: Foto di Tierra Mallorca su Unsplash

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